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Acquaticità neonatale: tutto quello che c’è da sapere

n Salute - Acquaticità neonatale

Sempre più diffusa, l’acquaticità neonatale è una attività piacevole per i neonati e utile per il loro sviluppo motorio e per la loro crescita. Ma i lati positivi non si fermano qui, in quanto regala relax e benessere.

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L’acquaticità neonatale è una pratica che consiste nel portare i neonati in piscina per svolgere attività e giochi in acqua fin dai primi mesi di vita. Si tratta di un approccio che negli ultimi anni ha riscosso sempre più successo, grazie alla comprovata efficacia per lo sviluppo psicofisico del bambino.

I benefici dell’acquaticità per i neonati sono molteplici. Innanzitutto, il nuoto neonatale aiuta a sviluppare le capacità motorie e di coordinazione e aumenta il tono muscolare. L’assenza di gravità in acqua, infatti, permette movimenti più liberi e meno sforzo per il corpo. Inoltre, questa attività rafforza il sistema immunitario, abituando il bambino agli sbalzi termici, e migliora la respirazione.

Dal punto di vista psicologico, crea un forte legame tra genitori e figlio, accrescendo la sicurezza e fiducia del piccolo. Per tutti questi motivi, l’acquaticità neonatale viene consigliata dai pediatri come attività preziosa per la crescita armoniosa del neonato.

I benefici dell’acquaticità neonatale

I benefici derivanti dalla pratica dell’acquaticità neonatale sono numerosi e confermati da diversi studi scientifici. Vediamo quali sono.

Rafforzamento del sistema immunitario

Uno dei principali benefici del nuoto per i neonati è il rafforzamento del sistema immunitario del bambino. Il contatto con l’acqua, specie se temperata e non troppo calda, abitua il neonato agli sbalzi termici e lo rende più resistente alle malattie. Anche l’apparato respiratorio trae giovamento, imparando a coordinare inspirazione ed espirazione.

Miglioramento della coordinazione e della motricità

L’assenza di gravità in acqua permette movimenti più liberi e dolci, favorendo lo sviluppo psicomotorio.
L’acquaticità, infatti, permette ai neonati di compiere movimenti che non sono in grado di eseguire su un terreno solido. In questo modo, il bambino acquisisce schemi motori e coordinazione in anticipo rispetto alla crescita fuori dall’acqua.
Tutto ciò accelera il processo di acquisizione dell’autonomia.

Aumento della fiducia in sé stesso

Non meno importante è il beneficio emotivo e relazionale. Durante i corsi di acquaticità si crea un forte legame tra genitori e figlio, che permettono al piccolo di sentirsi più sicuro e di acquisire maggiore fiducia.
È un’opportunità unica per rafforzare il legame e per dedicargli attenzioni esclusive.

Crea serenità e relax

Una delle conseguenze più interessanti dell’acquaticità per le famiglie è lo stato di benessere e di rilassamento che questa attività regala.
Già normalmente, dopo l’attività fisica, i bambini sono più stanchi e scarichi di energia: tanto più ciò avviene quando si muovono in acqua, in modo tale che si addormentano più facilmente e dormono più profondamente.

Stimola l’appetito

L’attività in acqua, pur essendo una ginnastica dolce, consuma molte energie. Per questo motivo, molti neonati e molti bambini dopo l’acquaticità sono più affamati.

Miglioramento della familiarità con l’acqua

Se si inizia ad andare in piscina in tenera età, è più facile familiare con l’acqua: questo può aiutare a ridurre il rischio che il bebè sviluppi la paura dell’acqua in età più avanzata.

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A che età iniziare l’acquaticità?

Portare i neonati a fare acquaticità per la prima volta rappresenta un momento significativo per lo sviluppo del bambino. Tuttavia, è essenziale approcciarsi con cautela e valutando tutti i pro e i contro. Gli esperti suggeriscono che l’età ideale per iniziare varia da bambino a bambino, anche se generalmente si consiglia di iniziare attorno ai 3-6 mesi. Questa fascia d’età è ottimale per sfruttare la naturale affinità dei neonati con l’acqua, pur tenendo conto delle differenze individuali nello sviluppo e nella predisposizione.

Ogni bambino, però, è unico: mentre alcuni neonati possono mostrare entusiasmo per l’acqua già a tre mesi, altri potrebbero aver bisogno di più tempo per abituarsi. Proprio per questo, è importante, ascoltare e osservare le reazioni del proprio bambino, procedendo con le sessioni solo quando si mostrano pronti e a proprio agio.

Per quanto riguarda la frequenza, è consigliabile iniziare con sessioni brevi e poco frequenti, aumentando gradualmente la durata e la regolarità. Di solito, vengono organizzate lezioni settimanali di 20-30 minuti l’una: generalmente questa è la durata adeguata per iniziare, anche se poi può essere incrementata a seconda di come il bambino si adatta. Questo ritmo permette al neonato di familiarizzare con l’ambiente acquatico senza esserne sopraffatto.

Dalla parte dei genitori: come affrontare l’acquaticità

Per i genitori che si avvicinano a questa esperienza, è essenziale preparare adeguatamente il neonato. Prima di immergersi in piscina, è una buona idea passare del tempo a giocare un po’ con l’acqua per acclimatarsi. Questo aiuta il bambino a sentirsi sicuro e a proprio agio e a non avere un impatto traumatico con l’acqua.

Anche mamma e papà, però, spesso hanno necessità di essere preparati per affrontare al meglio questa esperienza. Avere tutto l’occorrente a portata di mano è la base per vivere questo momento in tranquillità.

Nella borsa non devono mai mancare i pannolini di ricambio, un cambio completo, la crema per il cambio pannolino, l’accappatoio, i prodotti da bagno e un asciugamano in più per ogni evenienza. Per i bambini un po’ più grandicelli, ma anche per mamma e papà, un’ottima soluzione è rappresentata dai cosmetici solidi per bambini: naturali ed ecologici, possono essere usati dai tre anni in su risultando anche molto pratici.