Bisfenolo A e gravidanza: 5 consigli per prevenire l’esposizione al BPA

In Salute - Rischi bisfenolo A in gravidanza

Il Bisfenolo A (BPA) è pericoloso, soprattutto in gravidanza poiché può avere effetti negativi sulla salute del nascituro. Informazione, scelte consapevoli e semplici precauzioni comportamentali posso aiutare mamma e bebè a limitare significativamente il rischio di esposizione al BPA.

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Da qualche anno si sente sempre più frequentemente parlare del Bisfenolo A.

Il Bisfenolo A (BPA) è utilizzato come componente molecolare fondamentale nella produzione di plastica e additivi plastici ed è stato riconosciuto come un reale rischio per la salute in quanto può essere inalato, ingerito o assorbito, per contatto, attraverso la pelle provocando numerose conseguenze per la salute.

Nonostante ciò, essendo utilizzato nell’industria per la produzione di plastica, numerosi sono i prodotti di uso comune, all’apparenza innocui, che si utilizzano quotidianamente, ma che contengono BPA. Ad esempio, il Bisfenolo A è largamente utilizzato nella produzione di policarbonato, una plastica rigida e trasparente impiegata solitamente per realizzare recipienti alimentari come bottiglie, tazze, caraffe, stoviglie, biberon, e così via. Inoltre, il BPA può essere presente in pellicole per alimenti, rivestimenti interni di lattine, sigillanti, riempitivi dentali, CD/DVD, e altri prodotti comuni.

È importante sapere che il legame chimico tra le molecole di BPA è instabile; quindi, c’è un alto rischio che la sostanza si diffonda nell’acqua, nelle bevande o negli alimenti contenuti in contenitori di policarbonato.

Quando il corpo ne viene in contatto le tracce di BPA possono essere facilmente rilevate nelle urine, nel plasma, nella placenta, nel latte materno e in vari tessuti corporei, soprattutto nel tessuto adiposo.

L’istituto Superiore di Sanità cataloga il BPA (1) come interferente endocrino, ossia, una volta ingerito o inalato, può danneggiare la fertilità e alterare i sistemi ormonali e avere un effetto simile agli estrogeni.
Nell’adulto, l’esposizione cronica al BPA può portare anche a disturbi come obesità, diabete di tipo II, sindrome metabolica, menopausa precoce, patologie dell’endometrio uterino, tumori al seno e aritmie cardiache.

In linea generale, seguendo le direttive dell’EU, i produttori stanno adottando nuove norme e soluzioni alternative per eliminare l’utilizzo del Bisfenolo A, ma durante la dolce attesa è sempre importante porre la massima attenzione per evitare la potenziale esposizione al BPA, poiché la situazione cambia radicalmente quando si parla di donne in gravidanza.

Poiché il BPA può attraversare la placenta, infatti anche piccole quantità di questa sostanza possono danneggiare la salute del feto. L’esposizione precoce a questo elemento può causare rischio di aborto, ritardo nello sviluppo neurale del feto, predisponendolo all’iperreattività, all’aumento dell’aggressività e a disturbi di apprendimento e memoria.

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No al Bisfenolo A: 5 buone prassi

Per prevenire l’esposizione al BPA, soprattutto in gravidanza, è possibile adottare alcune semplici precauzioni.

1- Guardare i codici e acquistare prodotti sicuri

Quando si acquista un prodotto in plastica, è consigliabile controllare il numero presente sul fondo. Si dovrebbero evitare le plastiche contrassegnate con i codici 3 e 7, dando la preferenza a quelle che dichiarano di essere prive di bisfenolo. Inoltre, quando i biberon e le tazze di plastica sono graffiati o rovinati, è meglio sostituirli ed acquistarne di nuovi tenendo sempre presente di scegliere quelli BPA Free.

2- Utilizzare adeguatamente i contenitori in plastica

Evitare di mettere cibi caldi o bollenti in contenitori di plastica, evitare di lavare i contenitori con detergenti acidi o in lavastoviglie ed evitare di mettere i contenitori di plastica nel forno a microonde: sono solo alcune delle buone prassi da adottare per limitare l’esposizione al Bisfenolo A.

Per essere veramente sicuri meglio prediligere contenitori in vetro o acciaio.

3- Scegliere vetro o acciaio

Scegliere contenitori alternativi come vetro o acciaio può aiutare a evitare l’esposizione al BPA.

Il vetro è un materiale sicuro, inerte e non contiene sostanze chimiche che possono migrare negli alimenti.

Inoltre, gli alimenti possono essere conservati in vetro senza preoccupazioni riguardo alla contaminazione da sostanze chimiche nocive.
L’acciaio inossidabile invece è un’ottima alternativa sicura alla plastica poiché è resistente, non reagisce con gli alimenti e non contiene BPA.

4- Pulizia dei contenitori in plastica

Un’altra buona prassi per evitare di venire in contatto con il Bisfenolo A riguarda la pulizia dei prodotti in plastica.

La prima regola è sicuramente evitare di utilizzare detergenti acidi o abrasivi che potrebbero danneggiare il rivestimento protettivo dei contenitori di plastica e aumentare così il rischio di migrazione del BPA negli alimenti.

È preferibile lavare a mano i contenitori con acqua calda e sapone neutro. Evitare anche di lasciare i contenitori di plastica alla luce solare diretta, in quanto l’esposizione prolungata alla luce ultravioletta può accelerare la degradazione del materiale plastico e aumentare il rischio di migrazione del BPA.

5- Biberon e giocattoli sicuri

Non solo in gravidanza, ma anche durante l’allattamento e nei primi tre anni di vita del bebè, ma anche dopo, è sempre importante scegliere prodotti che non contengono BPA.

La Commissione Europea, a partire dal gennaio 2011, ha vietato l’uso del BPA nella produzione di biberon in policarbonato e dal 2018 regolamentato e limitato le percentuali di Bisfenolo A presenti nei contenitori in plastica per alimenti.

Inoltre, anche per i giocattoli destinati ai bambini fino ai tre anni di età e in quelli che potrebbero essere messi in bocca è stato posto un limite alla quantità di BPA che può essere rilasciato.

Per questo è importante scegliere i giusti prodotti, certificati e controllati. Ad esempio, i biberon se non di vetro dovrebbero essere assolutamente in materiale che non contenga BPA, ossia BPA FREE. Molti marchi per la prima infanzia offrono una gamma sicura, sia di tettarelle che di biberon, senza BPA. 

È importante ricordare che il bisfenolo A non è l’unico composto da tenere sotto controllo. Altri bisfenoli, come il BPS e il BPF, vengono utilizzati come sostituti del BPA e potrebbero avere effetti simili sulla salute. Pertanto, è sempre consigliabile leggere attentamente le etichette dei prodotti e cercare alternative sicure e prive di bisfenoli in generale.

(1) https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/b/bisfenolo-a#rischi-per-la-salute