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Pelle del neonato: come proteggerla

In Salute - pelle del neonato

La pelle del neonato ha una consistenza morbida e delicata ma, allo stesso tempo, si irrita facilmente e può arrossarsi. Ecco come prendersene cura e proteggerla.

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La pelle del neonato è particolarmente morbida e con la sua soffice delicatezza ha un qualcosa di magico, che propaga agli adulti la necessità e il desiderio di proteggerla.

Del resto, proprio perché così sensibile e piacevole al tatto, è più facile che si irriti rispetto a ciò che avviene nell’adulto.

Ciò avviene in tutte le parti del corpo, sebbene alcune siano più a rischio: per esempio, il viso, dove già dalla nascita possono comparire disturbi come la dermatite atopica, oppure la zona del pannolino.

La cura della pelle del neonato, dunque, richiede una notevole attenzione per evitare che i piccoli disturbi che molto frequentemente si presentano possono avere conseguenze più serie.

Perché la pelle del neonato è delicata

La pelle del neonato è molto delicata, ma con il passare del tempo, progressivamente, si modifica, diventando sempre meno soggetta a irritazioni e arrossamenti, ma anche meno morbida.

Quando il neonato viene alla luce, entra a contatto con un ambiente ovviamente meno protetto rispetto a quello che avviene all’interno della pancia materna, in cui il liquido amniotico ha anche una funzione protettiva.  L’ambiente esterno, infatti, non solo è asciutto ma è costellato di agenti irritanti e agenti patogeni.

Al momento della nascita lo strato lipidico del neonato si presenta molto più sottile di quello dell’adulto e più immaturo, per questo subisce maggiormente le influenze esterne. In più, può assorbire maggiormente le sostanze con cui si trova a contatto ed è molto più permeabile della pelle dell’adulto, fino a tre volte tanto. Anche il ph è meno acido e più sottoposto a irritazione.

Inoltre, ci sono circostante tipiche della condizione del neonato che possono influire negativamente sul benessere della pelle. Per esempio, laddove la pelle rimane coperta con il pannolino, in un’area del corpo calda e umida, può diventare il luogo ideale per la proliferazione dei batteri, che possono causare la formazione di arrossamenti, infiammazioni e vescicole.

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I metodi per proteggere la pelle del neonato

Per proteggere la pelle del neonato è una buona idea quella di adottare dei metodi per l’accudimento che permettono tutelare il benessere e la salute della pelle.

Privilegiare l’igiene del neonato

Per la salute della pelle del neonato è indispensabile che ci sia un buon livello di igiene generale. La sporcizia, infatti, è un tramite attraverso cui i batteri proliferano e si diffondono facilmente. Per questo, per esempio, è buona norma fare il bagnetto al piccolo con una certa regolarità.

È però altrettanto vero che i detergenti, soprattutto se non di buona qualità, possono essere aggressivi. Pertanto, vanno scelti con cura e anche i lavaggi non devono essere eccessivi, affinché non venga eliminata quella flora batterica che protegge la pelle.  

Nella stagione calda, si possono fare dei bagni frequenti, anche solo con acqua tiepida, che rinfrescano la pelle, riducono il sudore ed eliminano residui che possono rimanere sulla pelle.

Il cambio del pannolino: come farlo

Nella zona del pannolino il rischio di proliferazioni di batteri è molto elevato. Infatti, qui possono rimanere per un certo periodo di tempo feci e urine a contatto con la pelle. Inoltre, la presenza del pannolino fa aumentare la temperatura della pelle e può provocare sudore, creando un ambiente umido e caldo adatto alla proliferazione dei batteri.

Per questi motivi è importante che il cambio sia frequente, anche nel caso in cui fosse ancora pulito, è meglio non lasciarlo addosso al neonato troppo a lungo.

Una buona scelta può essere quella di lavare con acqua tiepida il neonato nel momento del cambio, in modo da rimuovere tutti i residui di sporcizia, avendo particolare cura tra le pieghe della pelle.

È importante asciugare bene la pelle del neonato prima di rimettere il pannolino, in modo che l’umidità non resti a contatto con la pelle.

Per una pulizia completa, a casa e fuori, si possono utilizzare guantini in microfibra ipoallergenici, come quelli proposti da Piko Baby.  
Morbidi ed estremamente delicati sulla cute, grazie alle loro fibre intelligenti, sono in grado di eliminare ogni residuo con il solo utilizzo dell’acqua. Questo evita l’uso di detergenti che potrebbero risultare troppo aggressivi e allo stesso tempo, garantisce massima igiene.  Una soluzione perfetta per una detersione delicata fin dai primi giorni di vita.

Quali detergenti per neonati usare

Nella maggior parte dei casi, non è necessario usare detergenti specifici, ma può essere una buona soluzione quella di usare un sapone liquido neutro.

Tuttavia, quando si decide di usare un detergente, è molto importante controllare le etichette per sincerarsi di quali siano gli ingredienti presenti nella formulazione.
Tra di essi, infatti, potrebbero nascondersi prodotti che possono irritare la pelle.

Nell’esame dell’etichetta va anche tenuto conto dell’ordine con cui sono elencati gli ingredienti. Infatti, per legge, sono indicati in ordine in base alla quantità presente nel detergente stesso.

È importate evitare detergenti con formulazioni che includono i tensioattivi chimici. Sono delle sostanze chimiche ottenute dal petrolio, che spesso vengono utilizzate per detersivi e detergenti, in quanto sono schiumogene.
Nei cosmetici sono, per esempio, il Sodium laureth sulfate, Sodium lauryl sulfate, Ammoniun lauryl sulfate. Possono esserci anche altri tensioattivi, ma se la loro origine è vegetale, come il Coco glucoside, risultano meno aggressivi sulla pelle.

Detersivi per il bucato: quali scegliere

La salute della pelle del neonato passa anche dalla scelta dei detersivi per il bucato del neonato. Il rischio che nella loro formulazione ci siano sostanze irritanti o pericolose per la salute è presente anche nei detersivi. Anch’essi, infatti, possono contenere tensioattivi chimici.

Poiché queste sostanze non sono del tutto biodegradabili, ne possono rimanere nei residui nei vestiti.
Per i neonati il rischio di venire a contatto con queste sostanze irritanti è maggiore che negli adulti, in quanto non è raro che il bambino piccolo si metta i vestiti in bocca.

Anche sulla pelle possono rimanere residui che può irritarla e, nei casi più seri, provocare dermatiti. Proprio per questi motivi, anche la scelta dei detersivi dovrebbe essere accurata e consapevole.