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Saponi non saponi: i syndet

In Salute - Saponi non saponi syndet

Il sapone è il cosmetico più classico per la detersione ma non sempre è sufficientemente delicato sulla pelle. Esistono, tuttavia, delle alternative interessanti: i saponi non saponi.

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I saponi non saponi, o saponi senza sapone, sono una tipologia di detergenti che sta ottenendo sempre più successo nel panorama del beauty.

Il sapone è lo strumento cosmetico più antico che ci sia, con una lunghissima e interessante storia alle spalle. Già gli antichi Romani e Babilonesi conoscevano le proprietà detergenti di alcune miscele a base di oli e alcali.

Il sapone vero e proprio che utilizziamo anche oggi si ottiene attraverso il processo di saponificazione, che trasforma i grassi animali o vegetali in particolari sali detti, per l’appunto, saponi. Ha quindi una composizione naturale, sebbene presenti un pH alcalino aggressivo per la pelle.

Il sapone non sapone, detto anche syndet, viene prodotto per sintesi chimica in modo da mantenere il potere detergente del sapone tradizionale, eliminando però gli svantaggi dovuti al pH tipico del sapone tradizionale.

I tipi di sapone tradizionale

  • La base utilizzata: oggi la soda caustica (idrossido di sodio) è impiegata per ottenere il sapone solido, mentre la potassa caustica (idrossido di potassio) serve per il sapone molle. In passato, invece, come base si usavano le ceneri vegetali, che producevano la cosiddetta soda, ovvero il carbonato di calcio. Un tempo le donne facevano il bucato con la liscivia, che era una sostanza ottenuta dalla cenere bollita. Sebbene efficace per sbiancare e rimuovere le macchie, era molto irritante per la pelle.
  • L’acido grasso: può essere di origine animale (suino, ovino) o vegetale (olio d’oliva, di palma ecc). Ad esempio, il sapone di Marsiglia è a base di olio d’oliva, quello di Aleppo di olio d’oliva e alloro.
  • La consistenza: i saponi tradizionali possono essere solidi, morbidi o liquidi. I primi sono a base di soda caustica, e come consistenza sono più simili a quelli antichi. I secondi sono poco conosciuti perché utilizzati prevalentemente per il bucato. Infine, i saponi liquidi, di diffusione più recente, sono molto amati per la loro praticità e per il fatto di essere igienici. Tuttavia, contengono tensioattivi, che possono essere inquinanti.
  • Eventuali ingredienti extra: alcuni saponi contengono sostanze aggiuntive, come il sapone nero marocchino arricchito con olio di argan o quello allo zolfo dalle proprietà purificanti.

Che cosa sono i saponi non saponi

I saponi non saponi sono dei prodotti cosmetici recenti, detti anche syndet. Il termine syndet deriva dall’inglese synthetic detergents, che tradotto significa detergenti sintetici. Infatti, a differenza dal sapone ottenuto per saponificazione, i syndet hanno una composizione di tipo sintetico.

Vengono prodotti attraverso processi chimici di sintesi che portano alla formazione di particolari tensioattivi. I tensioattivi sono molecole dotate sia di una parte lipofila che tende a legarsi allo sporco, sia di una parte idrofila che permette di emulsionare lo sporco in acqua rimuovendolo.

I tensioattivi alla base dei syndet possono essere di varia origine: derivati del petrolio, da alcoli grassi oppure da acidi grassi di origine vegetale. Proprio per il diverso processo produttivo che non prevede la saponificazione, sono considerati dei detergenti senza sapone, pur mantenendo un potere detergente.

La presenza di tensioattivi conferisce ai syndet proprietà e tollerabilità sulla pelle diverse rispetto al classico sapone solido. In particolare, tendono ad essere molto più delicati e indicati per cute sensibile.

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Le differenze tra i saponi tradizionali e i saponi non saponi

Sebbene entrambi abbiano proprietà detergenti, esistono diverse differenze tra sapone classico e syndet:

  • Composizione:  il sapone contiene sali sodici di acidi grassi, i syndet sono a base di tensioattivi sintetici.
  • Processo produttivo: vengono ottenuti attraverso lavorazioni diverse, ovvero la saponificazione per il sapone tradizionale e la sintesi chimica per i syndet.
  • pH: il sapone ha un pH decisamente alcalino, i syndet sono a pH più neutro e vicino a quello fisiologico.
  • Tollerabilità: il sapone tende a seccare e alterare il film idrolipidico cutaneo. I syndet sono più delicati e rispettosi della pelle, specialmente quelli che non utilizzano tensioattivi derivati dal petrolio, ma da sostanze naturali.
  • Schiuma: il sapone fa più schiuma, mentre i syndet generano poca schiuma anche in acque dure.
  • Ambito d’uso: il sapone solido è più indicato per corpo e mani. I syndet si prestano meglio come detergenti per viso, capelli e pelli sensibili.

Vantaggi dei syndet

L’utilizzo di tensioattivi poco aggressivi e rispettosi della pelle conferisce ai syndet diversi vantaggi:

  • Proteggono la pelle: nonostante siano sintetici, sono molto delicati e indicati per pelli sensibili e soggette a dermatiti ed eczemi. Inoltre, a differenza di alcuni saponi tradizionali, non alterano il film idrolipidico cutaneo riducendo il rischio di secchezza. Infine, hanno un basso potere irritante anche a contatto con occhi e mucose.
  • Sono comodi da usare e igienici: poiché utilizzano tensioattivi naturali, a differenza dei tensioattivi chimici, generano poca schiuma, quindi, sono in grado di detergere adeguatamente anche in acque dure. Inoltre, sono facilmente risciacquabili e non lasciano residui.
  • Adatti all epelli delicate: proprio per la loro delicatezza, i syndet sono molto apprezzati come detergenti per il viso, per pelli delicate e per l’igiene intima. Risultano ideali anche per chi soffre di allergie cutanee.

I saponi non saponi nella cosmesi naturale

Negli ultimi anni i syndet hanno trovato ampio utilizzo anche nella cosmesi naturale e biologica, in particolare per la produzione di gel doccia e shampoo solidi , in quanto rappresentano un’alternativa delicata al sapone tradizionale.

Sempre più spesso nei prodotti eco-bio il sapone è sostituito da tensioattivi di origine vegetale che danno vita a syndet biodegradabili e sostenibili.