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Lavaggi nasali bambini: quando e come si fanno?

Lavaggi nasali bambini: siringa o fialetta? Aspiratore o aerosol? Molti genitori sono in crisi quando devono affrontare per la prima volta i lavaggi nasali, sebbene, una volta che si è presa la mano, non sia un’operazione così complicata.

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Negli ultimi anni tutti i neogenitori si sono trovati a dover affrontare i temuti lavaggi nasali. Oggi, infatti, si è scoperto che l’irrigazione nasale può rappresentare un’importantissima tecnica di pulizia dei canali nasali, evitando il ristagno del muco e riducendo le infezioni.

Specialmente quando i bambini sono molto piccoli e non sono ancora in grado di soffiarsi il naso da soli, i lavaggi nasali bambini rappresentano un’ottima soluzione per permettere al bebè di respirare bene.

Non è raro, infatti, che l’ostruzione nasale e la presenza di muco in eccesso contribuisca a disturbare il sonno dei più piccoli, rendendoli insofferenti e nervosi.

Che cosa sono i lavaggi nasali bambini

Quando si parla di lavaggi nasali per bambini si intende una tecnica di irrigazione con soluzione fisiologica attraverso le narici.

La soluzione fisiologica è una sostanza composta da acqua e sali minerali, con una concentrazione salina pari a quella del plasma presente nel sangue. Inoltre, è sterile, ovvero priva di microbi, tanto che può essere utilizzata in varie situazioni anche per le iniezioni. Di solito, si utilizzano soluzioni isotoniche, ovvero prodotte con una concentrazione di sale dello 0,9%. Tuttavia, quando il muco è molto denso si possono utilizzare delle soluzioni con una concentrazione di sale superiore, che arrivano fino al 3%. In questo caso, si parla di soluzioni ipertoniche.

Esistono sia delle soluzioni sterili arricchite artificialmente, sia delle soluzioni che provengono da fonti termali e che contengono minerali come rame, ferro, zolfo. Queste ultime avrebbero delle proprietà particolarmente interessanti anche per le allergie o come antinfiammatori.

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La fisiologica può essere inserita direttamente nelle narici dei bebè attraverso una siringa senza ago, ma esistono anche fialette monouso che vanno utilizzate in combinazione con l’aspiratore nasale.

Sebbene l’uso sia consigliato per i neonati, la pulizia del naso con fisiologica può essere adatta anche per i bambini più grandi e addirittura per gli adulti, in quanto pulisce in modo approfondito le anse nasali dai residui di muco.

Quando fare i lavaggi nasali

Molti genitori si chiedono quando fare i lavaggi nasali e, soprattutto, se siano proprio necessari. Sebbene non ci sia niente di pericoloso, si può essere un po’ in difficoltà quando i bambini sono molto piccoli specialmente se si usa la siringa.

Tuttavia, in alcune circostanze è importante che il naso sia ben pulito, per evitare che le narici intasate creino difficoltà ai neonati.

In particolare, ci sono alcune situazioni che consigliano un lavaggio adeguato.

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Quando si deve fare la poppata e si nota che il bambino non respira bene: non è necessario, come pensano alcuni genitori, pulire il naso ogni volta che il bebè sta per mangiare, ma va fatto sicuramente quando ci si accorge che il bebè non si attacca bene al seno o se si sentono rumori quando respira.
Prima di andare a dormire: anche in questo caso, va valutato se si ha la sensazione che le vie nasali siano ostruite. In tal caso, è bene che si faccia una pulizia accurata per evitare che il sonno sia disturbato.
Almeno una volta ogni due o tre giorni: sulla frequenza con cui fare i lavaggi nasali non c’è un’indicazione precisa. Alcuni pediatri consigliano di farli tutti i giorni, magari anche più volte al giorno, mentre altri ritengono che si possa fare anche con una frequenza minore, anche per evitare di alterare la naturale flora batterica. In ogni caso, è consigliabile farli con una certa frequenza, per evitare che il muco si accumuli e che l’ostruzione porti a infiammazioni e infezioni respiratorie.

Come fare i lavaggi nasali ai bambini

Prima di tutto, per valutare come fare i lavaggi nasali ai bambini è bene considerare l’età. Più il bambino è piccolo, minore è la sua capacità di espellere il muco e maggiore deve essere l’attenzione.

Siringa senz’ago

La siringa senz’ago è il metodo consigliato per i neonati. Si possono utilizzare quelle da 2,5 ml o da 5 ml nelle quali verrà inserita la soluzione fisiologica. La siringa ha il vantaggio di permettere una certa pressione, in modo tale che tutto il muco fuoriesca.

Il neonato deve essere sdraiato e posto su un fianco: dopodiché si inserisce il beccuccio della siringa nella narice superiore, in modo tale che il muco fuoriesca da quella inferiore. In seguito, si volta il bambino dall’altro lato e si procede con l’altra narice.

Flaconcini monouso

I flaconcini monouso, anch’essi da 2,5 ml o da 5 ml, sono senza dubbio più pratici, sia quando si è fuori casa sia quando si vuole fare una pulizia veloce. In questo caso, sono utili ad ammorbidire il muco e possono essere utilizzare assieme all’aspiratore nasale, che elimina per aspirazione il muco rimasto.

Spray predosati

Gli spray predosati sono, invece, delle soluzioni che si collegano agli apparecchi dell’aerosol e permettono il lavaggio delle mucose tramite delle docce nasali.

In alternativa ai lavaggi nasali, per i bambini più grandicelli, possono essere utilizzati degli spray naturali, come Rimikind spray , che libera e protegge il naso grazie agli estratti naturali. Si tratta, infatti, di un decongestionante che fluidifica e protegge la mucosa creando una barriera dall’attacco dei patogeni.

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