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Dermatite atopica: come prevenirla e curarla

In Salute - Dermatite Atopica

La dermatite atopica colpisce spesso i bambini provocando irritazione, secchezza e prurito. Alcune precauzioni nel trattamento della pelle, soprattutto quella del neonato, possono essere utili per prevenirla.

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Spesso si sente parlare di dermatite atopica, soprattutto nei bambini. Si tratta di un disturbo che, come dice il nome stesso, colpisce la pelle e che ne provoca irritazione e secchezza.

Sebbene non sia una malattia grave, può essere molto fastidiosa: si pensi che, secondo le stime, interessa almeno un neonato su cinque.

Non è, però, un disturbo che interessa solamente i bambini, ma in alcuni casi può verificarsi anche negli adulti.

Vediamo, allora, che cos’è e come trattarla.

La dermatite atopica: di che cosa si tratta

La dermatite atopica è una patologia che interessa soprattutto i bambini molto piccoli, in particolare i neonati. Non è raro, infatti, che fin dal momento della nascita la pelle si presenti irritata in diversi punti del corpo.

Di solito, si tratta di un disturbo che si verifica nei più piccoli proprio perché in tenera età non ci sono ancora le difese organiche sufficienti a difendere l’organismo dall’aggressione degli agenti esterni. Non è escluso, però, che talvolta le cause possano anche essere da ricercare in allergie o intolleranze alimentari.

Dermatite atopica: quali sono i sintomi

I sintomi della dermatite atopica sono piuttosto evidenti in quanto l’irritazione della pelle è ben visibile a causa dell’arrossamento della pelle.

Di solito, si accompagna una forte secchezza della pelle che, in alcuni casi, può provocare la formazione di piccole vesciche e di chiazze rosse nell’area interessata.

Nei casi più problematici, il bambino prova un forte prurito che lo spinge a grattarsi: la rottura delle vesciche può provocare la formazione di abrasioni e croste. Inoltre, quando ci si gratta si possono depositare dei germi nelle zone più colpite e provocare infiammazioni.

Il motivo per cui la pelle si secca è dovuto al fatto che la dermatite atopica provoca una eccessiva perdita di liquidi che, soprattutto nei bambini più piccoli, l’organismo non riesce a reintegrare.

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Il nome atopica, che deriva dal greco “a-topos” che vuol dire letteralmente “senza luogo”, prende spunto proprio dal fatto che non colpisce una area sola del corpo, ma che può diffondersi in vari punti.

In genere, però, ci sono delle aree che vengono colpite più facilmente, per esempio il volto, la testa, le mani, il collo e le zone in cui si suda maggiormente, come l’interno del gomito e del ginocchio e la zona del pannolino.

Proprio per questo motivo, può essere indicato utilizzare dei prodotti naturali per il cambio, che non irritano la pelle, o, meglio ancora, dei guanti in microfibra.
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Dermatite atopica: le cause

Le cause della dermatite atopica sembrerebbero essere legate all’immaturità della pelle dei neonati, ma non solo. Infatti, sembrerebbe esserci una maggiore incidenza nei bambini che vivono nei paesi con una qualità della vita migliore. Secondo i dati, nei paesi occidentali circa il 20% dei bambini e il 3% degli adulti sarebbe interessato da questo disturbo. È interessante notare come ci sarebbe una relazione tra i casi di asma e di dermatite atopica e che nei paesi più ricchi questa combinazione si presenterebbe più frequentemente che nei cosiddetti paesi poveri. Pertanto, si potrebbe desumere non solo una connessione tra allergie e dermatite atopica ma anche, tra le cause, alcuni fattori ambientali. Le cause, dunque, sembrerebbero essere:
  • Predisposizione genetica: ci sarebbe una possibile famigliarità, proprio perché si è notato che talvolta all’interno del nucleo famigliare i casi di dermatite atopica. In altri casi, invece, si è notata la presenza di parenti che soffrono di asma o di allergie.
  • Disturbi alla struttura protettiva della pelle o immaturità del sistema stesso: le persone che già soffrono di pelle secca, disidratazione o di difficoltà a reintegrare i liquidi sono più esposte alla atopica. Lo stesso capita ai neonati che hanno una struttura protettiva più debole.
  • Fattori ambientali: per quanto gli studi siano all’inizio su questo tema, la dermatite sarebbe più frequente nei paesi industrializzati.
  • Allergie e intolleranze alimentari: anche in questo caso le dinamiche sono ancora allo studio. Tuttavia, sarebbe probabile che le intolleranze e le allergie abbiano una associazione con la dermatite atopica.

Prevenire la dermatite atopica nei bambini

Per quanto non sia una patologia grave, la dermatite atopica nei bambini può essere molto fastidiosa.

Avere delle attenzioni può essere utile affinché non ci siano le condizioni che la rendono più probabile.

In particolare, è bene avere delle precauzioni nel trattamento della pelle del neonato.

  • La pelle del neonato deve essere ben detersa, ma non in modo eccessivo. Soprattutto, vanno scelti i prodotti più adatti e delicati, in modo che non si possa innescare un processo di irritazione e infiammazione.

  • L’idratazione della pelle del neonato è molto importante e, allo stesso tempo, deve essere garantito l’utilizzo di prodotti non eccessivamente aggressivi ma che, al contrario, la proteggano e la idratino.

  • La scelta di prodotti naturali è l’ideale per il benessere della pelle delicata del bambino: grazie alla presenza di principi attivi, si forma una protezione che nutre la pelle ed evita che il contatto con sostante aggressive la irriti.

  • Il cambio del pannolino dovrebbe avvenire con la giusta frequenza, così che la pelle non rimanga a lungo a contatto con impurità.

  • Quando il bimbo è all’aria aperta, è consigliabile usare prodotti che proteggano la pelle dai raggi UV, che possono provocare secchezza e rendere più facile l’insorgenza di dermatite. Ciò deve avvenire a maggior ragione quando già è presente questa patologia.

  • Non mettere al neonato indumenti poco traspiranti o di fibra sintetica. In questo modo si evita che la pelle resti umida, con il rischio di proliferazione dei batteri.