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Punture di zanzare: tutto quello che c’è da sapere

In Salute - Punture di zanzare

Le punture di zanzare sono un tormento per molte persone. Possono provocare gonfiore nell'area della puntura, forte prurito e infezioni. Alcuni accorgimenti aiutano a prevenire le punture ma in caso si venga punti esistono rimedi naturali o prodotti dopo puntura per alleviare prurito e gonfiore.

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Le punture di zanzare sono uno dei tormenti dell’estate. Nella bella stagione, quando il clima consente di stare all’aperto fino a sera e di coprirsi meno, spesso la comparsa di questi insetti rappresenta un vero e proprio fastidio, soprattutto per quelle persone che vengono attaccate più facilmente.

In linea di massima, almeno nelle nostre latitudini, le punture di zanzara, per quanto fastidiose, sono innocue, ma ci sono casi in cui attraverso il morso di questi insetti possono essere veicolate delle malattie, come la malaria.

In Italia, negli ultimi anni, alle zanzare comuni si è aggiunta la presenza di zanzare tigre, più aggressive e presenti anche nelle ore diurne.

Conoscere come funziona il morso della zanzara e i relativi rimedi è il primo passo per proteggersi da questi fastidiosi insetti e per evitare conseguenze.

Come si comportano le zanzare e perché pungono

La zanzara è responsabile del maggior numero di punture di insetti ed è presente in tutto il mondo, ad esclusione dell’Antartide. È un insetto che fa parte della famiglia delle Culicidae ed è vettore di un numero crescente di malattie, sebbene nella maggior parte dei casi il suo morso sia innocuo, per quanto fastidioso.

Il morso umano è provocato da tre tipi di zanzare:

  • Anopheles: è una delle specie di zanzare più pericolose, in quanto è responsabile della trasmissione della malaria. Vive a contatto con specchi d’acqua pulita e incontaminata e punge prevalentemente di notte.
  • Culex: sono le zanzare comuni, maggiormente presenti alle nostre latitudini e in genere in Europa. Vivono prevalentemente vicino all’acqua stagnante e negli scarichi. Pungono prevalentemente di notte e spesso, dopo essere entrate nelle abitazioni, vi rimangono.
  • Aedes: di origine asiatica, fanno parte di questa specie le zanzare tigre (Aedes albopictus). Sono giunte in Italia all’inizio degli anni ’90 e sono più diffuse in alcune aree del nostro paese, tra cui nelle aree della pianura padana. Pungono prevalentemente l’essere umano e, a differenza dalle altre specie, sono più attive di giorno, stimolate dalla luce del sole. Alcune specie di zanzare che fanno parte di questo genere possono trasmettere malattie come la febbre dengue (Aedes aegypti).

 

Sia i maschi sia le femmine di zanzara sono glicifagi, in quanto si nutrono di essudati zuccherini, come il nettare. Tuttavia, la femmina ha necessità di proteine per poter completare la maturazione delle uova: per questo le femmine adulte diventano ematofaghe.

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La puntura di zanzara, infatti, è prodotta esclusivamente dalle femmine adulte, in quanto l’assunzione del sangue umano è fondamentale per assumere le proteine che consentono di deporre le uova e riprodursi. Le zanzare si distinguono anche in base al tipo di animale a cui succhiano il sangue, possono essere ornitofile, quando attaccano gli uccelli, mammofile, quando attaccano i mammiferi, antropofile, quando attaccano l’uomo, oppure generaliste, quando attaccano indifferentemente ogni tipo di animale.   

Il ciclo riproduttivo delle zanzare

Lo sviluppo delle zanzare avviene in 4 stadi: uova, larva, pupa e adulto.

  • Le zanzare depongono le uova nelle vicinanze di corsi d’acqua o dove l’acqua ristagna;
  • quindi, le uova si schiudono ne fuoriescono le larve;
  • attraverso un processo di metamorfosi si trasformano in pupe;
  • dalle pupe si ha un processo di sfarfallamento che dà vita alla zanzara.

Il ciclo di vita delle zanzare, dal momento della deposizione delle uova fino allo sfarfallamento dura indicativamente tra i 15 e i 20 giorni. 

La presenza delle zanzare, per quanto siano degli insetti particolarmente fastidiosi, non è inutile. Infatti, le larve rientrano nell’alimentazione di pesci e anfibi, mentre gli adulti sono preda di uccelli e pipistrelli. Inoltre, poiché si cibano prevalentemente di nettare, sono degli importanti agenti impollinatori.

Sintomi delle punture di zanzare

I sintomi dei morsi di zanzara compaiono di solito a poca distanza dal momento in cui è avvenuto, ma in alcuni casi possono comparire anche con alcuni giorni di ritardo. Si presentano con un pomfo rotondo, di solito di colore rosso, con un bozzo più o meno evidente al centro, in corrispondenza del punto in cui la zanzara ha succhiato il sangue.

Possono esserci segni di gonfiore in un’area anche leggermente più ampia e possono spuntare piccole vesciche. Talvolta, si formano più pomfi ravvicinati, se la zanzara stessa ha agito più volte oppure se il soggetto è stato colpito da più zanzare contemporaneamente. Inoltre, possono verificarsi dei casi in cui il pomfo diventa molto duro e persino dolorante.

Uno dei sintomi più indicativi della puntura di zanzara è rappresentato dal prurito. Il prurito si scatena come reazione alle sostanze che vengono inoculate dall’insetto: si tratta di enzimi che hanno la funzione di anestetizzare leggermente durante la puntura e di rendere il sangue più fluido, in modo tale che sia più facile succhiarlo da parte della zanzara.  L’organismo umano, in risposta alla puntura, libera istamina, in quanto percepisce gli enzimi come un corpo estraneo, la quale provoca il prurito e il gonfiore.

Conseguenze dei morsi di zanzare

Spesso le punture di zanzare sono innocue, per quanto molto fastidioso. Alle nostre latitudini, di solito le zanzare del genere Culex non portano malattie e tutto si riduce a un pizzico che prude per qualche giorno.

Tuttavia, possono esserci delle conseguenze legate all’ipersensibilità verso il morso degli insetti: il prurito e il gonfiore variano da persona a persona, per qualche soggetto più sensibile la puntura può provocare gonfiore e rossore più intenso e può dare vita anche al rialzo termico.

Altre conseguenze spiacevoli possono essere provocate dall’instaurarsi di infiammazioni o, addirittura, di infezioni, soprattutto se ci si gratta con le unghie e se si provocano delle piccole lesioni nella pelle. Per questo motivo, è sempre bene evitare di grattarsi e utilizzare dei rimedi che possano aiutare a ridurre il prurito.

Che cosa fare contro le punture di zanzara

Contro le punture e i pizzichi delle zanzare si possono utilizzare alcune strategie. Prima di tutto, è bene prevenire le punture con alcuni accorgimenti come:

  • Non lasciare acqua stagnante nei pressi delle abitazioni e negli orti;
  • Installare zanzariere per evitare che gli insetti entrino in casa, soprattutto nelle ore notturne;
  • Coprire la pelle quando ci si trova all’aperto e prediligere i colori chiari, in quanto le zanzare sono attirate dai colori scuri;
  • Evitare alcune profumazioni che potrebbero attirare le zanzare, che essendo glicifaghe si cibano di nettare e potrebbero confondere il profumo con quello dei fiori.
  • Evitare gli alcolici. Secondo uno studio scientifico[1], l’assunzione di alcol aumenterebbe la probabilità che le zanzare pungano chi l’ha ingerito.

È però possibile che, nonostante gli accorgimenti, si venga punti dalle zanzare. In questo caso, esistono alcuni rimedi che permettono di ridurre il disturbo e di prevenire le conseguenze.

[1] https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12083361/

Altre conseguenze spiacevoli possono essere provocate dall’instaurarsi di infiammazioni o, addirittura, di infezioni, soprattutto se ci si gratta con le unghie e se si provocano delle piccole lesioni nella pelle. Per questo motivo, è sempre bene evitare di grattarsi e utilizzare dei rimedi che possano aiutare a ridurre il prurito.

I rimedi contro le punture di zanzare

Per curare le punture di zanzara si possono utilizzare una serie di strategie, che vanno dal rimedio, per così dire, della nonna, alle creme fino agli strumenti dopo puntura.

• Applicazione del ghiaccio

Il ghiaccio è un ottimo sistema per alleviare il prurito e per ridurre il gonfiore.

• Pomate lenitive

Ne esistono di diverso tipo, da quelle a base di sostanze naturali fino ai corticosteroidi. Per un prurito lieve possono essere sufficienti delle pomate con un’azione antisettica per evitare infezioni, mentre se l’irritazione è molto intensa, con prurito e gonfiore, il medico può consigliare una pomata a base di cortisone per contrastare la reazione del sistema immunitario.

• Disinfettare con acqua ossigenata

Sebbene non sia sufficiente a eliminare il prurito, è utile a evitare che si possa infettare la ferita.

• Utilizzare strumento dopo puntura

Si tratta di dispositivi dopo puntura termici, alimentati a batteria, che attraverso una piastra in ceramica a riscaldamento rapido mitiga la reazione che scatena il prurito in seguito a una puntura. Grazie alla termoterapia locale, con una sola applicazione, il prurito viene contrastato a lungo.